La Hochschule di Lucerna suggerisce raccomandazioni tecniche per bilanciare comfort termico, energia e luce naturale, considerando fattori come ambiente, orientamento, disposizione dei locali e automazione. L’apporto di luce influenza il benessere e la salute degli utenti, oltre all’efficienza energetica.

di Hamos Meneghelli

Architetto

ARCHITETTURA E LUCE

La luce è strumento funzionale, sia essa naturale o meno, ma all’interno di un progetto svolge un ruolo fondamentale anche in termini di emozioni, di valore estetico, di giochi architettonici.

Che la luce sia determinante in architettura e, più in generale, nella vita di tutti giorni non deve essere una sorpresa; senza di lei non ci sarebbe vita, non saremmo in grado di percepire le forme, i volumi, le profondità. L’architettura è storicamente e fisicamente legata alla luce; tutti i più grandi interpreti del passato e contemporanei hanno scritto e continuano ad occuparsi di questo tema; da Vitruvio nel primo libro del De Architectura fino ad arrivare agli autori del terzo millennio passando da una delle più celebri affermazioni del 1923 di Le Corbusier “L’architecture est le jeu savant correct et magnifique des volumes assemblés sous la lumière”, tutti concordi nel rimarcare come la luce naturale costituisca uno dei più antichi strumenti di progettazione per gli architetti, una precondizione per l’esperienza immersiva degli spazi stessi.

Prima che Edison portasse nelle nostre case l’illuminazione elettrica ad incandescenza (1880) la luce naturale era la fonte principale di illuminazione degli spazi, in alternativa c’era solo il fuoco; poi, progressivamente, venne sostituita dalla luce artificiale, andando a compensare da una parte la mancanza di luce naturale e dall’altra le carenze o i limiti progettuali. Da sempre però l’illuminazione naturale è stata una fondamentale componente critica nella lettura dei progetti architettonici di qualità, ed è indubbio come la luce solare sia una grande fonte di energia preziosa non solo per le costruzioni ma anche per la salute del nostro corpo. Lo sanno bene i modernisti californiani Rudolf Schindler e Richard Neutra, tra i primi a seguire questi principi con la costruzione della Kings Road House e Lovell Beach House, rispettivamente 1921 e 1926 per il primo e Lovell Health House del 1929, per il secondo. Una testimonianza europea di questo approccio, arriva grazie all’esperienza dei coniugi Aalto con la costruzione del Sanatorio di Paimio, mentre alle nostre latitudini, agli inizi del Novecento, sorgevano i sanatori di Agra, Cademario e Medoscio per citare i principali esempi.

Lovell Beach House a Newport Beach, Los Angeles. Progetto di Rudolf Schindler, 1926.

© Library of Congress Prints and Photographs Division, Washington.

L’illuminazione naturale svolge quindi un ruolo centrale per numerose funzioni corporee ed il semplice susseguirsi del giorno e della notte permette di regolare il nostro orologio biologico e i ritmi fisiologici con la luce del giorno.

All’interno del complesso processo progettuale, la gestione sapiente dell’illuminazione naturale negli spazi costruiti diventa allora basilare ed il risultato finale non dovrebbe essere dettato esclusivamente da aspetti funzionali o pratici, ma essere frutto di un’attenta e consapevole volontà di dove, come, quando e cosa si desidera mettere in luce. La storia dell’architettura è colma di ottimi esempi di come la luce non riveste esclusivamente un ruolo funzionale ma si manifesta soprattutto per i valori estetici, per il linguaggio e le emozioni che riesce a trasmettere tramite giochi di luci ed ombre. A questo proposito è utile citare un’affermazione del 1931 di Frank Lloyd Wright che ben riassume l’attenzione a questo aspetto: “Shadows were the ‘brushwork’ of the ancient Architect. Let the ‘modern’ now work with light, light diffused, light reflected, light refracted, light for its own sake, shadows gratuitous.”

La luce in architettura è cruciale per percepire forme e volumi. L’illuminazione naturale, antica fonte, influenza progetti estetici ed emozionali.

No, non è quindi possibile stabilire regole precise, soprattutto in poche righe, di come procedere e a cosa si deve prestare attenzione per avere una buona illuminazione naturale, soprattutto se l’ambito di indagine è quello delle emozioni; questa magia è lasciata alla sensibilità e abilità dell’architetto progettista. Esistono invece, meno poetiche ma sicuramente funzionali, ordinanze e regolamenti in cui vengono definiti gli aspetti principali da considerare. Una di queste è la Norma Svizzera «SN EN 17037 – Luce naturale negli edifici» che permette di valutare la luce naturale secondo quattro criteri: apporto di luce naturale, durata del soleggiamento, vista e protezione dall’abbagliamento.

L’apporto di luce naturale all’interno dei volumi costruiti, oltre a quanto già descritto, contribuisce anche al fabbisogno di energia termica degli edifici, garantendo un guadagno solare passivo, un buon bilancio energetico globale e confort termico. La facoltà di architettura della Hochschule di Lucerna ha provato a stilare otto raccomandazioni tecniche da considerare per trovare il corretto equilibrio tra comfort termico, energia, e luce naturale; vediamone una sintesi:

Ambiente e ubicazione quali fattori centrali. Sono parametri che generalmente non possono essere influenzati direttamente dal progettista ma di cui si dovrà tenere conto.

Progettazione specifica di piani e facciate. Gli influssi esterni di cui al punto 1. hanno ripercussioni diverse a seconda delle facciate e del piano (altezza) a cui facciamo riferimento, e di ciò si deve tenere conto in fase di progettazione.

Orientamento dell’edificio e degli appartamenti. Orientare l’edificio in modo che tutte le facciate, e quindi i locali, ricevano la luce del sole, evitare l’orientamento perfetto nord-sud, garantire agli appartamenti almeno due facciate esterne.

Disposizione dei locali. Considerando il comfort termico estivo, un locale (parzialmente) esposto a nord potrebbe diventare più interessante ed essere utilizzato come spazio abitativo con minor rischio di surriscaldamento.

Concetti di raffrescamento e raffrescamento notturno. La ventilazione naturale (raffrescamento notturno) è fondamentale per il comfort termico negli edifici. Agevolare la possibilità di una ventilazione incrociata dei locali considerando la provenienza estiva del vento o sfruttare l’effetto camino.

Geometria dei locali. Evitare locali profondi a favore di soffitti alti e cubature dell’edificio ridotte.

Comportamento degli utenti e automazione. Sensibilizzare gli utenti a un corretto utilizzo delle protezioni solari mobili e della ventilazione naturale; considerare l’utilizzo dell’automazione per la loro gestione anche per edifici residenziali.

Luce naturale negli edifici. L’apporto di luce naturale deve essere considerato con attenzione durante la progettazione: è un fattore importante per il benessere e la salute degli utenti e dovrebbe essere concepito tenendo conto anche dell’efficienza energetica e del comfort termico. ©2024

La luce non riveste esclusivamente un ruolo funzionale ma si manifesta soprattutto per i valori estetici e per il linguaggio e le emozioni che riesce a trasmettere tramite giochi di luci e ombre

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