Tetto a falde con copertura in lastre di ardesia e pannelli fotovoltaici.

di Lucia Romano

Disegnatrice edile

Coperture tetti
Scegliere il migliore in base al clima, alla zona dove si abita

Sin dalla preistoria, l’uomo si è preoccupato di avere un tetto sopra la testa. Ha iniziato da semplici caverne naturali che offrivano protezione da agenti atmosferici e predatori per poi passare, grazie allo sviluppo delle tecniche costruttive, a strutture più sofisticate come tetti di paglia intrecciata, coperture in argilla cotta e costruzioni in legno. Nel corso dei secoli queste tecniche si sono ulteriormente evolute, portando all’uso di materiali moderni come il metallo e il cemento. Oggi il tetto della nostra abitazione come quello dei nostri uffici e spazi pubblici è più che una semplice protezione da intemperie, è un elemento fondamentale nella progettazione e costruzione degli edifici che soddisfa delle necessità funzionali ma anche estetiche.

Le tipologie di coperture si dividono in due grandi famiglie ognuna con le sue caratteristiche specifiche. Queste categorie, con differenti sottogruppi, sono tetti a falde e piani.

La prima, più antica e diffusa, è caratterizzata da superfici più o meno inclinate che possono avere varie configurazioni come a due, quattro o più falde. Questa categoria offre numerosi vantaggi, tra cui un miglior deflusso di acqua piovana e neve, riducendo significativamente il rischio di infiltrazioni. Inoltre, la ridotta esposizione all’acqua stagnante e ai detriti minimizza il rischio di deterioramento dei materiali, rendendo questa copertura più longeva e resistente. Non da ultimo il tetto a falde crea uno spazio in più all’interno dell’edificio utilizzabile per vari scopi come deposito, locale tecnico o addirittura una mansarda abitabile.

Sottotetto a falde con legno castagno facciavista. Lavoro eseguito da Tubit di Capriasca.

La seconda categoria, tetto piano, è la tipologia di copertura che negli ultimi anni ha avuto un maggior successo grazie alla versatilità che la caratterizza. La superficie orizzontale, leggermente in pendenza per permettere l’evacuazione di acqua piovana, facilita l’accesso per manutenzione e consente di sfruttare il tetto come terrazza. La possibilità di avere uno spazio aperto accessibile all’ultimo piano dell’edificio è particolarmente preziosa in un periodo in cui lo spazio orizzontale disponibile per costruire è sempre più limitato. Oltre ai vantaggi abitativi, il tetto piano vanta anche un significativo risparmio sui costi, infatti grazie all’impiego di materiali meno complessi e strutture meno laboriose lo rende generalmente più economico rispetto a un tetto a falde. Infine, l’estetica è un aspetto importante del tetto piano. Con le sue linee di costruzione lineari, pulite e contemporanee, 

è facilmente associato a uno stile architettonico moderno.

Le combinazioni possibili per la costruzione di tetti sono innumerevoli; quindi, come scegliere la più adatta per il nostro edificio e quali aspetti sono importanti da ricordare nel momento della scelta?

Un aspetto fondamentale è capire il luogo in cui ci troviamo. La cultura e la storia che circonda la costruzione determinano la parentela tra edifici, come se la casa affianco alla nostra fosse un nonno che dobbiamo rispettare ma anche da cui dobbiamo imparare e cercare di fare meglio.

Per esempio, in un paese al di fuori del centro città, mantenere uno stile più classico con un tetto a falde in legno è segno d’integrazione con l’ambiente circostante. In questo esempio però è anche possibile soddisfare chi predilige un’architettura più moderna. Il tetto piano, combinato a costruzioni squadrate e a uno stile minimale, è un’ottima soluzione per creare un oggetto in contrasto con il paesaggio.

Per le costruzioni abitative e commerciali situate in zone industriali, centro città o paesi urbanisticamente più sviluppati il tetto piano fa da padrone.

Se parliamo anche di luogo inteso come differenti climi meteorologici è importante tenere da conto le precipitazioni più frequenti. Nelle località più soggette a intemperie, l’evacuazione facilitata di acqua e il negato accumulo di neve è fondamentale nella scelta della tipologia di copertura. Tradizionalmente, infatti, si può notare come nei paesi situati ad elevate altitudini la diffusione di tetti a falde è più alta rispetto a tetti piani. Questo per ovvi motivi strutturali.

Tetti a falde incrociati con copertura in lastre di ardesia. Lavoro eseguito da Tubit di Capriasca.

Un altro aspetto importante nella scelta della tipologia della copertura è la funzione che se ne vuole trarre. Come spiegato in precedenza entrambi i tetti offrono uno spazio aggiuntivo differente tra loro. Se con la tipologia di tetto a falde si può ottenere uno spazio extra interno, con quello piano l’area sfruttabile sarà esterna. Questa notevole differenza permette di capire già a primo impatto su quale delle due tipologie optare e può così facilitare la decisione. 

È importante capire però che i vincoli di costruzione giocano un ruolo importante: i tetti piani permettono lo sfruttamento del piano come una terrazza solo a condizione che la superficie abitabile rientri negli indici di costruzione; i tetti a falde permettono di superare l’altezza limite di facciata con il colmo dato che si prende in considerazione la quota della gronda, attenzione però che la superficie utilizzabile nel sottotetto deve anch’essa rientrare negli indici di costruzione a seconda della destinazione.

Quando si affronta la scelta della copertura arriverà il fatidico momento dove ci si imbatterà negli innumerevoli materiali impiegabili. A partire dalla struttura portante fino allo strato più esterno i materiali si differenziano per tipologia, forma, colore, dettaglio, eccetera. Una risposta standard a quale scegliere per la propria costruzione non c’è. Il gusto è un aspetto importante, la bellezza è soggettiva ma quello che è immutabile sono le sensazioni che i materiali sono in grado di dare. È diffuso il sentimento che si prova quando si entra in un edificio costruito in legno, quel senso di calore e famigliare è difficilmente spiegabile. Più fredda è invece la sensazione che si prova all’interno di una stanza dove è presente del calcestruzzo faccia vista. Questo materiale facilmente modellabile può essere la soluzione migliore per diverse strutture ma accomunate da uno stile più moderno o commerciale.

Per quanto riguarda il materiale applicato esternamente alle coperture si può dire che le opzioni sono infinite. Dalle tegole in argilla, cemento o ardesia alle lastre in metallo, fibrocemento o PVC (plastica) la scelta è ardua. Anche in questo caso l’estetica gioca un ruolo importante che deve però lasciare spazio anche all’aspetto economico e funzionale. In luoghi climaticamente più freddi bisogna tener presente la resistenza dei materiali al peso della neve o alla impermeabilizzazione per forti e continue piogge. La copertura deve combattere contro la muffa dovuta a climi più umidi e contro la deformazione per zone più calde. È quindi necessario dapprima analizzare le sfide ambientali che la costruzione dovrà affrontare per capire quali materiali impiegare.

Un elemento non ancora approfondito in questo articolo ma a cui si deve attribuire molta attenzione è lo strato impermeabile che si applica tra la struttura portante e lo strato esterno della copertura. Questa barriera impedisce all’acqua di penetrare attraverso il tetto e di causare danni alla struttura dell’edificio. Esistono differenti materiali e tecniche per applicare questo strato. Quale sia la scelta finale è importante eseguirne l’applicazione correttamente ed effettuare regolari verifiche dello stato del manto e intervenire prontamente in caso di danneggiamento.

Delle nuove tecnologie nel settore edile permettono di tenere attivamente sotto controllo lo stato impermeabile dei tetti. Grazie alla collaborazione tra strato impermeabile e un sistema d’emergenza interno al pacchetto della copertura, è possibile creare un circolo d’aria che facilita l’evacuazione di eventuale presenza di umidità e acqua.

Infine, il tema ambientale è un aspetto a cui bisogna prestare sempre attenzione. Grazie all’evoluzione tecnologica, è diventato più facile scegliere materiali sostenibili o riciclati e adottare tecniche innovative, influenzando positivamente l’impatto ambientale di oggi e del futuro.

L’isolamento termico è un tema che pone l’accento sull’efficienza energetica degli edifici. Garantire uno strato coibentante performante aiuta a mantenere temperature stabili all’interno dei locali e di conseguenza a ridurre i costi di riscaldamento e raffreddamento. 

I pannelli solari, che producono energia rinnovabile grazie al sole, possono essere posizionati sia sui tetti piani sia su quelli a falde. In termini di facilità nel montaggio e manutenzione le coperture piane sono sicuramente più indicate per la posa di questi elementi. Per le coperture a falde si può optare per i pannelli standard oppure per una alternativa estetica più pulita con tegole fotovoltaiche. Questa soluzione permette di mantenere la natura del tetto originale.

Una soluzione sostenibile può essere anche la posa di vegetazione su coperture piane, comunemente chiamate tetti verdi. Grazie a questa variante si ottengono vantaggi importanti come un isolamento termico e acustico più efficiente per l’edificio,  una migliore qualità dell’aria nonché un aumento della biodiversità nelle aree urbane.

Per concludere la progettazione e la costruzione dell’ultimo elemento di un edificio può essere considerato un importante traguardo. L’emozione nel veder realizzato quest’opera dona soddisfazione soprattutto quando si è riusciti ad averlo proprio come lo si voleva.

Prestare attenzioni ai fattori climatici, strutturali, ambientali, eccetera è si fondamentale ma infondo oggi tutte le coperture sono realizzabili in tutti i contesti. È importante solo prestare molta attenzione alla progettazione, ai dettagli architettonici e affidarsi a esperti del settore. 


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